mercoledì 16 febbraio 2011
La Sora Cesira ama Sanremo
Il festival di Sanremo come al solito è stato bellissimo.
Innanzitutto mi è piaciuta tanto la scenografia. Vogliamo parlare di quando, proprio all'inizio, si sono alzati in volo i due enormi salvaslip che hanno svelato la Clerici? Quanto mi sono emozionata!
Antonellona aveva un bellissimo abito di " Bricofer " che la rendeva tanto snella e, insieme alla dolcissima figlioletta, chiaramente sedata col " Ritalin ", ha aggiunto alla serata quel certo non so che che è meglio non sapere.
La scelta del cast poi, quest'anno è particolarmente azzeccata.
L'unico appunto che vorrei fare è quello di dotare Gianni Morandi di comodi rialzi plantari perché sembra perennemente in ginocchio.
Per il resto, bravissime le due ragazze.
Grazie a loro ho infatti scoperto di saper ballare sia il tango argentino che il twist sardo.
Certo, come compagno avrei mio marito Plinio e non il Tanguero che è uguale al fratello di Berlusconi davanti e ad Andreotti di dietro, ma si sa, nella vita chi si accontenta…nel mio caso si accontenta punto.
Parliamo un po' delle canzoni? Anche No?
Purtroppo o per fortuna Sanremo è il festival della canzone italica, quindi adesso ne parliamo.
La canzone che mi è piaciuta di più è stata quella di Anna Oxa in curdo. Ho trovato encomiabile la sua volontà di dare voce al popolo del Kurdistan, e anche se la scelta può risultare impopolare, sono certa che in futuro verrà premiata.
Mi è piaciuta anche " Bastardo" di Renato Zero con i Tokyo hotel e la canzone di Albano sull'omicidio di Amanda Lear.
purtroppo mi sono persa una ventina di minuti del pezzo di Barbarossa con la sorella di Nicky Lauda perché al settantaquattresimo " Giù giù…su su…" Mi ha suonato la mia vicina Mariona che aveva bisogno di un limone perché dopo Giusy Ferreri aveva male al basso ventre.
Voglio anche riascoltare, anche se in comode rate, la canzone di Vecchioni.
Mi piace molto il testo, specie quando dice che gli svizzeri sono puntuali, Venezia è bella ma non ci vivrei e i negri hanno il senso del ritmo.
A proposito, molto bello anche il testo di Max Pezzali che non riesce a vedere i secondi tempi dei film e quello di Patty Pravo che confonde il vento con le rose. La capisco, succede spesso anche a me.
Beh, stasera sarò di nuovo di fronte alla tele.
Certo, ieri sera alla trentaquattresima telepromozione ho avuto il collasso dell'ovaio sinistro, stasera invece, grazie all'uso sapiente e sconsiderato del Tavernello al gusto Prozac, conto di essere in gran forma.