giovedì 23 dicembre 2010

Natale...finalmente...daje va....

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Finalmente il natale è arrivato. Veramente.
A Dio piacendo domani sera, dopo le ultime coltellate per aggiudicarsi il tabellone della tombola, tornerà la pace.
Non so voi ma io in questi giorni ho assistito a dei bellissimi episodi di violenza urbana.
Ho visto un ragazza appena adolescente che strappava con le mani il parafango del "pandino" di una novantenne, ho assistito ad una scazzottata per aggiudicarsi l'ultimo tocco di parmigiano in offerta, ho testimoniato a favore di un distinto signore aggredito da due suore col cric.
Adesso non resta che farsi gli auguri per questa santissima ricorrenza e per un anno nuovo che viste le premesse si annuncia molto peggiore di questo.
Noi a casa faremo una bella cenetta per la vigilia.
Il menù sarà molto ricco e comprenderà, come da tradizione, la " Matrioskorata".
La suddetta specialità non è un pesce proveniente dai freddi mari del nord, bensì un' invenzione di mio marito Plinio il quale, sapendo che è vigilia e in teoria non si dovrebbe mangiare la carne, compra un'orata obesa e la farcisce di fegatelli, spuntature e frattaglie , pensando che nessuno se ne accorga.
La " Matrioskorata" è un premio per i sopravvissuti alla lasagna di Mariona, mia epica vicina di casa, che ogni anno riesce a partorirne una versione più infame del natale precedente.
Pensate che nella lasagna delle passate festività sono stati rinvenuti dei feltrini da comodino e la figurina dell'Albinoleffe dell'album panini.
I nostri vicini di casa hanno persino diffidato legalmente la povera Mariona dal replicare il pregiato piatto. Niente da fare, lei ci tiene troppo e anche quest'anno ce ne rifilerà una succulenta porzione.
Del tasso alcolico della serata si prende cura mio cognato Pierino, detto " Piurino" perchè a metà serata si piscia sempre sotto.
Piurino, che ogni anno fa una colletta per comprare il " vino bbono ", come dice lui, è in realtà un ignobile riciclatore di " Tavernello " e, come se non bastasse, allunga pure quello con massicce dosi di alcol puro.
Pensate che la scorsa vigilia la mamma di Plinio, ubriaca come una contadina uzbeka, si è spogliata nuda e ha fatto 35 palleggi di sinistro con una candela di padre Pio dal peso di sette chili, poi è caduta e si è fratturata la dentiera.
Tutto sommato però la vigilia mi diverte tanto ed è un pretesto per vedere i parenti che si frequentano di meno durante l'anno.
Quest'anno, fra gli altri, ha già confermato la sua presenza zia Sarah Mariah, finalmente uscita di galera dopo un' impercettibile condanna per truffa.
La zia è di professione "acrobata stradale", ossia si butta sotto alle macchine piccole in corsa e si fa risarcire dall'assicurazione.
L'anno scorso però è stata investita per dodici volte sulle strisce da dodici " Daewoo matiz" diverse, quindi forse si è sparsa un po' la voce e sono sorti alcuni sospetti.
A cena ci saranno anche mia sorella Desdemona detta Desdy e suo marito Kabir, fachiro del circo di Water Togni.
Pensate che persino Kabir, che di professione ingoia spade e mastica chiodi, non è riuscito a digerire le lasagne di Mariona.
A mezzanotte infine si scarteranno i regali.
Quest'anno però non mi fregano come gli anni scorsi.
Stavolta sono andata da " Fai faville con tutto a mille " e con due soldi ho preso un pensierino a tutti.
Ho comprato un portarotolo di carta igienica del Lecce che siccome è giallorosso basta che cancello la scritta e diventa della Roma. Oltretutto ha la radio e le lucine ad intermittenza.
Poi ho preso sei confezioni regalo di profumo e bagnoschiuma " Eau da bau", poi però ho scoperto che è per cani, quindi conto di coprire l'etichetta in qualche modo sperando che non se ne accorga nessuno.
Un'altra cosa geniale che ho trovato è un ombrello che diventa machete, che diventa livella, che diventa guinzaglio, che diventa bastone da passeggio, che diventa stendino, che diventa lucchetto da bici. Secondo me se lo litigheranno insieme al portabanane in pelle e alla tavoletta del cesso che parla cinese.
Beh amici miei, che dire, vi auguro un fantastico natale e spero di ritrovarvi tutti più felici con il nuovo anno.
Permettetemi di omaggiarvi con le liriche festive di zio Faustino, uomo di poesia e finissimo dicitore, che quest'anno ha voluto esprimersi così:

" E pure st'anno arriva er bambinello
cor bue, Maria, Giuseppe e l'asinello
e noi che fra regali e panettoni
se semo già spaccati li cojoni

E mentre la cometa in cielo avanza
io faccio 'na capanna de sta panza
e pe dì grazie quanno che ho finito
ve faccio un rutto allorsì che ho gradito

Spegnete 'ste lucette, quanto spreco
c'è l'urlo de chi ha fame a facce l'eco
ma poi ce penso bene, cosa vuoi
ma l'importante è che magnamo noi."

lunedì 20 dicembre 2010

La Sora Cesira ama il buon cinema!

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La vostra Cesira sente tanto il bisogno di consigliarvi un buon film per le vacanze di natale.
L'altra sera ho visto un piccolo capolavoro con quella cozza di Angelina Jolie.
La piccola perla si intitola " Salt " ed inizia con la nostra eroina in mutande di pizzo che viene torturata in una prigione coreo-cino-giapponese da alcuni tizi che non la degnano di uno sguardo se non per corcarla di mazzate.
Alla fine però il suo maritino, che di professione fa il ragnologo e ha la casa piena di vedove nere, insieme alla Cia di cui la nostra cozza fa parte, la salva scambiandola con un coreano mezzo morto.
Lei si chiama Salt, ma secondo me è un soprannome perchè durante il film zompa da una parte all'altra senza farsi manco un lividino sulle ginocchia.
Ad un certo punto infatti arriva un russo che l'accusa di essere una spia russa pure lei, che infatti lo è, però buona.
Allora lei salt dalla finestra della Cia dopo aver fatto un bazooka artigianale con una zampa di tavolino, un estintore e il cordino di un tampax.
La Cia giustamente la insegue e allora lei salt da un cavalcavia e atterra sopra ad un t.i.r. in corsa, però siccome viene raggiunta, lei risalt su un'altro t.i.r. e poi sopra la moto di un poveraccio che passava di lì per caso.
A questo punto torna a casa dove la Cia ancora non aveva pensato di andarla a cercare.
In casa lei ha già pronto uno zainetto da fuga con dentro due pistole, qualche bomba a mano, i nuvenia pocket, un paracadute, l'enterogermina,
l'agenda casa di suor Germana, le miccette, le camille del mulino bianco e un po' di veleno del suo ragno preferito perchè non si sa mai.
A questo punto la Cia je la fa' ad arrivare, ma lei salt dalla finestrella del cesso e corre a prendere la metro perchè deve ammazzare il presidente russo e ha paura che se va in macchina con tutto il traffico che c'è durante le feste finisce che arriva tardi.
Fortunatamente la metro americana è tanto comoda e anche se va molto veloce lei riesce comunque a fare un salt in corsa e ad atterrare
senza un graffio nella stazione giusta e ad ammazzare con comodo una settantina di poliziotti e il presidente russo.
Colpo di scena! A questo punto la nostra cozza arriva nel rifugio di tutte le spie russe che intanto le avevano rapito il marito.
I Russi infatti mica pisciano dal ginocchio e per vedere se lei è veramente fedele le ammazzano il marito per prova.
Lei chiaramente non batte ciglio, ma dopo aver aspettato qualche minuto fa un salt rovesciato e ammazza sei o settecento spie russe.
A questo punto si capisce che lei è una spia dal cuore d'oro e che in realtà vuole salvare l'America da una guerra orribile.
Allora si traveste da uomo e ne esce fuori una specie di trans non operabile con la voce di Sandra Milo, però i due metronotte che sono di guardia alla casa bianca ci credono e la fanno entrare scambiandola per un marine, che se lei è un marine io sono un teletubby.
A questo punto si confronta con il vero cattivo che vuole uccidere il presidente degli Stati Uniti, che se fuori da casa sua c'ha di guardia due metronotte, di scorta c'ha i cuccioli cerca amici.
Il presidente degli U.S.A. allora lancia un attacco alla Russia dalla sua valigetta nucleare in pelle umana irachena e a quel punto scatta un conto alla rovescia bellissimo che dice " 100…99…98….fino a 3…2….1" e poi parte con " Sto per lanciare eh…" , " Aooo se non mi dite niente io lancio…",
" E daje nun scherzate co' ste cose!!", " boh…se lo dite voi…", " Vabbè, io aspetto n'artro po' ma poi lancio eh…!" A quel punto la nostra spia buona fa un salt triplo e atterra sulla valigetta disinnescandola.
Ma non finisce qui… a questo punto dopo tutto 'sto casino un buono della Cia la prende in custodia e la porta sull'elicottero dei servizi segreti, lì scopre che in realtà Angelina ha salvato sia il presidente americano che quello russo e le dice una cosa geniale:
Le propone di mettersi in salvo tuffandosi in un lago gelato da duemila metri d'altezza.
Lei prima gli dice " Gentile ma ringrazio" poi però lo saluta e salt.
Io non so se questo film finisce con lei che si sfrantuma, perchè siccome grazie al cielo l'ho scaricato, gli ultimi dialoghi sono in Swaili con sottotitoli in curdo, poi ad un certo punto appare una signorina bionda che fà un lavoretto strano strano ad un tizio, infine ci sono i titoli di coda di " Centovetrine".
Ci credete però che mi sono divertita tanto tanto?

lunedì 6 dicembre 2010

la Sora Cesira e Il natale italiota

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Sono così felice che sia quasi natale!
Il natale in Italandia è sempre il più bello del mondo. Si fanno delle bellissime risse per entrare al centro commerciale, si stipulano contratti cravattari per acquistare televisori in 3D, così si possono scoprire nuove dimensioni del nano delle meraviglie e seguire " Distretto di polizia" con gli occhialini da sole.
Si cede il quinto, il sesto, il settimo dello stipendio perchè i bimbi vogliono la bambola " Scureggina" a grandezza naturale, quella che prima dice " Mamma ho mal di pancino ! " e poi inquina il salotto con una zaffa da somaro anziano.
E poi si va tutti a vedere il cinepanettone!!
Che bello avere la certezza che anche quest'anno Cipollino ci accoglierà nello splendore della sua italica comicità!
Che bello poter vantare una tradizione così longeva e artisticamente gloriosa nel mondo.
I nostri cinepanettoni funzionano così tanto che neanche ad Hollywood riescono a fare di meglio. Loro hanno attori e mezzi straordinari ma fanno delle boiate pazzasche tipo " Avatar " che alla fine è tipo un giochetto della Playstation.
Noi italiani invece ci mettiamo i contenuti e tanta tanta comicità, per grandi e piccini.
Noi ormai non abbiamo più niente da invidiare agli americani, tanto che abbiamo anche gli outlet.
Gli outlet sono dei posti dove, se sei bravo e fortunato, puoi fare ottimi affari.
Se invece sei un imbecille, puoi prendere un sacco di fregature e vantartene perchè sono di marca.
Vinicio, il marito della mia vicina di casa Mariona, ha comprato un cappotto di gatto morto di Calvin Klein ( che lo ha disegnato da ubriaco).
Il cappotto, in stile cosacco e con un pelo irsutissimo e maleodorante, era leggermente fallato.
Il fallo consisteva in uno squarcio di un metro quadro all'altezza del ginocchio.
Vinicio però è così fiero del suo cappotto che non permette a nessuno di accarezzarlo.
Nei centri commerciali durante il santo Natale si può assistere a tantissima cattiveria.
Ci sono quelli che si accoltellano per l'ultima WII disponibile, quelli che si nascondono i cotechini nelle mutande e pure quelli che travestono i loro bimbi da angioletti
e gli fanno chiedere l'elemosina fuori da "Media world" mentre loro acquistano oggetti irrinunciabili.
Quest'anno se non hai lo smartphone sei troppo out. Pure i tuoi figli rischiano di essere picchiati a scuola.
Lo smartphone è obbligatorio e basta. Lo compri e quello, mentre tu stai tranquillo e fai qualcos'altro, ti si collega a internet.
Ogni tanto si può assistere ai suicidi di massa di quelli che nel contratto con il gestore telefonico non hanno sottoscritto una tariffa " Flat " o tutto compreso.
Però a suicidarsi sono quasi sempre quelli che hanno i figli, perchè non possono ipotecare la casa.
La TIM , ineguagliata maestra della criptotariffa telefonica, lancia delle offerte bellissime.
Anzi, le fa lanciare a Belèn.
I maschi ci cascano tutti. Mio marito Plinio compreso.
Lui adora Belèn ed è pronto a fare tutto ciò che lei gli ordina.
L'altro giorno vestita da Babbessa Natalessa gli ha ordinato di incatenarsi alla tariffa " Christmas rovinatutti ": parli gratis con tutti con solo 150 euro + Iva di scatto alla risposta.
Anche chi ti risponde paga e quindi nel nostro quartiere c'è gente che quando incontra Plinio scaglia via il telefono.
Spero solo che questo Natale non faccia tanti feriti come quello del 2009.
Lo scorso natale infatti mia cognata si è fratturata un gomito per sottrarre un Gormito ad una signora anziana che si è difesa con un Bakugan fomentato da un cucciolo cerca amici.
Mia figlia Jolanda Sue Ellen invece è stata picchiata da due incartatrici di regali del centro commerciale di Spinaceto.
A proposito, ma chi ha detto che a natale si è tutti più buoni?
Beh, lasciatemi dire e smentitemi se potete.
Natale è il periodo più crudele dell'anno.
La beneficenza è un modo " politically correct" per smaltire i resti dei cenoni e i regali orripilanti.
A Natale non si ha materialmente tempo per aiutare chi ne ha bisogno.
Se sei solo, a natale puoi pure morì.
Esiste qualcosa che più di natale accentui le differenze sociali e di ceto?
A natale Plinio mi regala, ormai da vent'anni, il panforte del suo pacco aziendale.
Questo natale però, tanto per rimanere in tema, se osa, lo corco e lo lascio a digiuno.

giovedì 2 dicembre 2010

la Sora Cesira sfida il calendario Pirelli

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Io devo chiedere scusa a tutti per l'equivoco.
Qualche giorno fa, nella consueta frenesia ed indecisione per i regali di natale, mia figlia Jolanda Sue Ellen mi ha proposto un 'idea che sulle prime mi è parsa fantastica.
Pensate, mi ha proposto di realizzare un calendario, tipo quello della Pirelli, da donare a parenti e amici.
Che bella pensata!
Mi sono messa subito al lavoro ma non avendo mai sentito parlare di 'sto calendario Pirelli e non avendo il coraggio di confessare la mia ignoranza, ho associato
il tutto a gomme e copertoni e di conseguenza mi sono messa alla ricerca di personaggi all'altezza della situazione.
Per Gennaio avrei scelto il Sor Sergio, detto volpino, non perchè sia furbo (ha il Q.I. di un germoglio di soia) ma perchè in costume da bagno ha il fisico di un cane volpino denutrito.
Febbraio e Marzo invece sono i mesi di Mariona, la mia storica vicina di casa.
Lei pesa due/trecento chili e ha peli lunghi e canuti come un somaro vecchio. Sinceramente credo che in un mese solo non riesca ad entrare.
Per il mese di Aprile avrei scelto Matilde Raffazzoni detta " Boccadirosa". Matilde non è una brutta signora, ha solo un problemino con l'alitosi, ma siccome nel calendario se non ammuffisce la carta non si dotrebbe notare, come mese primaverile dovrebbe fare la sua porca figura.
Pensate che la povera Matilde una volta ha fatto svenire un cavallo della polizia solo per chiedere un'informazione.
Maggio e Giugno sono i mesi del copertone centrale.
Beh, chi meglio di Celestina, moglie dell'eroico Severino?
Celestina ha più curve del circuito di Imola, peccato però che siano tutte al posto sbagliato.
La curva più bella ce l'ha fra le gambe dove i bambini a volte riescono a passare con tutta la bici.
Celestina inoltre ha un toupè di sorcio morto in testa e, incredibilmente, si reca regolarmente dal parrucchiere " Renatino hair fashion " a fare i colpi di sole, che su di lei hanno l'effetto di una sgommata sulla melma.
Ad un certo punto però, mentre stavo per assegnare a mio marito Plinio il titolo di copertone dell'anno, Jolanda Sue ha fatto irruzione nella mia stanza.
" Aaaaaa mammaaa! Ma che daveeeero?!!! Ma che nun c'hoo sai che er calendario Pirelli è na specie de calendario storico andò ce stanno popo le mejo modelle ?!!"
Ebbene sì, ho dovuto imparare la lezione.
Sono venuta a conoscenza del fatto che il Pirelli, oltre ad essere colmo di creature che nostro Signore ha senz'altro privilegiato in fase di assemblaggio, è anche un prodotto cult con fotografie di artisti di fama mondiale.
Pensate che quest'anno il tema è la mitologia, inoltre per la prima volta hanno posato anche gli uomini.

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Sfogliando le varie pagine ho benedetto un tizio vestito solo di fili d'oro che per coprirsi le vergogne usa una specie di catino da bucato, che Dio gliene renda merito,
sfidando così le invidie dell'uomo mortale e la rabbia della donna ormai morta o rassegnata al ricordo di una pochezza esasperante.
Io sinceramente non credo che vorrò mai in casa un calendario del genere, anzi, credo proprio che proibirò a chiunque di introdurre l'oltraggioso oggetto.
Appenderò come sempre il calendario omaggio della macelleria Sdrumelli, quella dello slogan " Che sia amore o che sia affetto, tu infilace er filetto ".
Ormai ho le mie certezze e tutto sommato preferisco barcamenarmi fra i miei copertoni d'appartenenza.

mercoledì 1 dicembre 2010

La sora Cesira, Avetrana e l'Italia un po' guardona

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Ma anche basta...
Io non voglio andare all'estero, tornare e trovare ancora due pagine di quotidiano sull'omicidio di Avetrana.
A me dispiace infinitamente che quella poveretta sia morta. Mi dispiace proprio tanto.
Ma mi dispiace pure che i media italiani non riescano a farsene una ragione.
Quella povera ragazza é morta. Sicuramente l'hanno ammazzata quei due, chi più chi meno.
Adesso peró se i Ris non sono in grado di accertarlo bisogna chiamare quelli di CSI o di Ncis o di Criminal minds.
Ma soprattutto bisogna sprangare i confini di Avetrana prima che ci nascano parchi gioco o centri commerciali.
Bisogna trovare un hobby o un lavoro a Bruno vespa, tipo fargli condurre "La prova del cuoco" o iscriverlo a tennis, e bisogna anche dire a quelli di "Matrix" che se promettono di smetterla con questa storia, prima o poi gli faremo succedere un attentato sanguinosissimo in diretta,in esclusiva.
Ma con Avetrana basta.
Ma come abbiamo fatto a trasformarci in un popolo di guardoni?
Ma allora i guardoni veri?Devo arguire che quelli che guardano le coppiette e si fanno le pugnette sono dei tipini tanto sani.
Li abbiamo stigmatizzati per anni e adesso saremo costretti a riconoscere che il loro è un normalissimo hobby.
Loro almeno non si gingillano il pistanciollo davanti ad un'impronta digitale o ad un lembo di lenzuolo macchiato di sangue. Loro sbirciano tettine e culetti e, se tanto mi dá tanto, il loro mi sembra un passatempo innocuo ed economico.
Comunque, bando alle ciance, a me non interessa sapere chi ha ucciso Sarah Scazzi o meglio, mi interesserà quando le indagini saranno concluse e si avrá un colpevole.
Io non voglio partecipare per forza all'inchiesta solo perché sono in possesso di un televisore o perché compro regolarmente un quotidiano.
Quindi, che sia stato lo zio, la cugina, la suocera, Provolino, Mister potato o Jeep robot d'acciaio, datemi tregua.
Non voglio più vedere familiari, avvocati, periti e presunti tali.
Non mi interessa sapere la distanza misurata in micron fra la porta del garage e la prima impronta utile.
Non voglio sapere cosa ci hanno fatto col cellulare di quella poveretta, non mi interesserebbe neanche se ci avessero chiamato le hotlines con le porno signorine.
Io so solo che non voglio più vedere la faccia o sentire la voce dei familiari di quella poveretta, personaggi tra l'altro inquietanti assai.
Esigo di non dover ascoltare per forza l'opinione degli avvocati di parte.
E poi pretendo il numero di telefono della ditta che come oggetto sociale ha la produzione dei plastici per Bruno vespa.
Sapete una cosa?
Come abbonata ( giammai pagante ) della Rai tv esigo che vengano rispettati i miei diritti.
Anche come abbonata alla tv satellitare.
Quindi adesso, se non volete che la mia ira raggiunga vette inesplorate, mettetemi subito le repliche di "commesse" e il meglio di "protestantesimo".

domenica 28 novembre 2010

La Sora Cesira e un italico rimprovero

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Non posso fare un saltino fuori dalla nostra fantastica penisola che subito mi devo arrabbiare con i miei amati compaesani.
Tralasciamo per un momento il fatto che mi sono recata in California, cosa che per un abitante dell'italandia odierna ė un po' come recarsi sull' anello di Saturno, e concentriamoci sul fatto che noi italioti non ne facciamo mai una giusta.
Allora,salgo sull'alitalico velivolo e mi porgono un quotidiano nostrano pensando di farmi una cortesia.
Apro, sorrido alla vista del nano delle meraviglie,vengo a sapere che ad Avetrana hanno aperto un outlet, un mirabilandia con ruota panoramica sul garage del delitto e che cugina  Sabrina e zio Michele sono innocenti, perchè  in realtá stanno coprendo Barbapapà, vero assassino della povera Sarah. Scopro anche che Wikileaks denuncia un piano sotterraneo per screditare l'Italia, che con il dovuto rispetto sarebbe come denunciare un complotto per dare il Viagra a Rocco Siffredi.
Ad un certo punto peró leggo l'orrore degli orrori.
Qualcuno sta cercando di annientare la credibilità  del nostro ministro della cultura Sandro bondi, esimio poeta e uomo di fulgida lungimiranza.
Ma dico siamo impazziti?!
Sua eccellenza sarebbe colpevole di aver ospitato a Venezia,a spese del nostro governo, la famosissima attrice bulgara Michelle Bonev, indimenticata interprete di capolavori quali la pubblicità dell'amaro del finanziere ed il lungometraggio "Bulgaria Bulgaria per piccina che tu sia".
Embė? E che un attrice famosa che viene a dar lustro ad un festival italiano deve pure pagare?
Ma secondo voi, se una superstar nostrana tipo Panariello va all'estero, si deve pagare il viaggio?
E poi che sono 400.000 eurini di spese se al seguito puoi vantare uno staff fidatissimo di una quarantina di persone? Ve lo dico io, sono una cifra irrisoria se la dividiamo per 25 milioni di italiani amanti della cultura e del cinema.
E la sapete una cosa popolino di invidiosi? La signora Bonev a Venezia ha vinto anche un premio prestigioso che non so come si chiama ma che Meryl Streep lo vede col binocolo.
Voglio anche aggiungere che qualcuno,che proprio non conosce vergogna, accusa il buon Bondi anche di aver assunto al ministero il figlio della sua compagna. Beh, allora ditelo che cercate rogna.
Non ci lamentiamo della disoccupazione se poi un ministro della repubblica non può aiutare un giovane a trovare lavoro, dando gran sollievo tra l'altro ad una ragazza madre.
Mi auguro sinceramente che noi tutti ci si possa un po' ricredere rispetto a certi accadimenti , ma soprattutto mi auguro che questo aeroplano su cui mi trovo possa, senza nocumento alcuno, essere dirottato in Zumbundia, dove con tante probabilità noi trecento passeggeri potremmo essere felici.



Alcune liriche di Sandro Bondi- ministro della repubblica italiana sottratto alla poesia,che commossa ringrazia.



Battiti

E leggiadra ti vidi, poi no
Uno screzio dell'intimo, il lascito di un attimo, forse
E te ne andasti che peggio non poté essere
Come Puro battito
E batteva il mio cuore
Battevano i rintocchi del tempo
Battevano le ali sparse
Sí come il ricordo batteva
E pure tu non scherzavi mica


Il blu

Oh eccolo
Il blu si avvicina, pare
Come rondine di un incerto,infinito divenire
Poi l'immenso, e un'unica domanda
A lavorà no eh?

venerdì 19 novembre 2010

La Sora Cesira, l' iPhone e la tecnologia alleata

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Da brava Cesira tecnologica, visto l'uso immenso di iPhone e iPad nella penisola italica, ho deciso di guidarvi all'acquisto delle App indispensabili per la vita di tutti i giorni.
Non capisco sinceramente come si faccia al giorno d'oggi a campare sereni senza tutte le innovazioni che abbiamo a disposizione.
Sapete bene che nel negozio virtuale della Apple sono presenti milioni di applicazioni in grado di migliorarci la vita sotto vari punti di vista, perchè allora non sfruttarle al meglio?
Così ho deciso di guidarvi verso il download, gratuito e non , di questi piccoli miracoli in codice binario.
Un'app fondamentale se si soffre di stitichezza è iWc ( € 0,70 ).
Essa è in grado di produrre delle vibrazioni benefiche e una musica " induttiva" scelta fra le più propedeutiche di iTunes.
Nelle prime libraries troviamo l'intera discografia di Pupo, alcuni duetti di Al bano e Romina e il greatest hits di Christian.
iWc inoltre è utilissimo se avete una tazza con presa usb o firewire, in questo caso infatti è in grado di immagazzinare i vostri dati e determinare con uno scarsissimo margine di errore la vostra prossima evacuazione.
iGas ( gratuita), sempre per rimanere in tema, è un'app che permette di individuare a distanza la scia di coloro che si sono lasciati un po' andare convinti che stando all'aperto non ci si accorga di loro.
In questo caso la preziosa app, attivando all'istante il gps, è in grado di segnalarvi un percorso alternativo, mandando contestualmente un sms di insulti al molestatore delle vostre narici.
Una vera geniata è sicuramente iStupr ( €0,70 ).
Essa è un'app rivolta alle donne in caso di minaccia di violenza sessuale.
Infatti, in caso di aggressione, basta spingere un qualsiasi pulsante dell'iphone per proiettare sul muro più vicino una vostra foto invernale con gamba non rasata, inguine incolto, capitello da gambaletto in nylon e mutanda Sloggi. Tutto ciò basterà per far scomparire all'istante il molestatore più testardo.
Chiudo la prima puntata di questa utile rassegna segnalandovi un'app progettata per gli amanti dei cani.
Si tratta di iScapp ( € 0,70 ) studiata per chi, pur portando con sè la preziosa bustina, non ha nessuna intenzione di raccogliere la cacca del proprio Alano, Schnauzer gigante o Pastore del Caucaso.
Pertanto, In caso di deiezione dell'amato animaletto, la preziosa app fa squillare il telefono avvisando il proprietario di correre a casa per un'emergenza e sfidando anche il più puntiglioso dei vigili urbani a staccare una multa.
Lasciatemi infine dire due parole su iVabbuò ( gratuita ), un'altra app dedicata al mondo femminile.
Noi donne sappiamo che spesso, durante un incontro sessuale, siamo per così dire " portate", un po' dalla misericordia, un po' dal quieto vivere, a fingere grande soddisfazione in luogo di noia soprannaturale.
Da oggi con iVabbuò , i nostri problemi sono finalmente risolti.
La magica app infatti fa in modo che dal telefonino escano suoni e gemiti di inequivocabile godimento carnale, mentre sul display scorrono le puntate delle nostre serie tv preferite, rendendo piacevolissimi i nostri incontri con il flaccido coniuge.
Beh, che dire… Ci si lamenta tanto delle fredda tecnologia per poi scoprirsi a spendere migliaia di euro, che neanche si posseggono, per restare aggiornati su pc, cellulari, tv led e quant'altro.
Rendiamoci conto allora che la tecnologia è nostra alleata, e se ve lo dice la Cesira, casalinga d'altri tempi, c'è da crederci gente.

mercoledì 3 novembre 2010

La Sora Cesira e l'outing di Berlugay

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Ma dico…siamo impazziti o cosa?
Il nostro premier ha dichiarato che è meglio amare le belle ragazze, anche minorenni, che essere gay.
E allora? Possibile che prima di manifestare sdegno o di andare a protestare di fronte a palazzo Chigi non ci si fermi a riflettere?
Il problema è un'altro miei cari amici. Il problema è che il logorio della vita moderna non ci permette delle opportune riflessioni.
Beh, sapete una cosa? Io mi sono fermata a pensare e ho avuto una conferma che mi ha allo stesso tempo intristito e intenerito:
Berlusconi è molto gay ma non ha il coraggio di fare outing.
Ragionate con me.
Come si chiama canale 5 da sempre? Il biscione
Chi è il suo migliore amico? Quelle vecchia pazza russa di Putin, che non perde occasione di farsi fotografare vestito da judoka mentre con una mano combatte coccodrilli nella neve e con l'altra sogna di lanciare fallicissimi missili su quei poracci di ex sovietici che ha ridotto alla preistoria.
E poi in mezzo a 'sto finto scandalo chi c'è? Lele Mora, ancora follemente innamorato di quell'altra pazza "macha" di Fabrizia Corona, ed Emilio Fede, fido scudiero, da sempre segretamente invaghito del suo padrone.
Vi basta?
Il problema di Silvio è il " machismo" old style.
Lui non è più giovanissimo e c'è da capirlo se è rimasto ancorato al concetto dell'uomo forte che non deve chiedere mai.
Lui pensa che basti circondarsi di veline che a pagamento giurano di aver fatto sesso con lui e che sostengono che il suo pipino lesso sia instancabile e ben oltre la media nigeriana.
Pensa che il popolo italiano sia fiero della sua pisellaggine.
Io lo so che Silvio ama guardare le ragazze nude che snuotazzano e sghignazzano nella sua vasca calda.
Lui sogna solo di essere come loro. Sogna di essere una velina libera, di girare mano nella mano con Gheddafi, che quando si traveste da Michael Jackson è carinissima, oppure con qualche bel ragazzo in grado di accudirlo e di dargli la tenerezza che sogna.
Ma adesso vi pare che con tutte le cose che Berlusconi ha da fare abbia anche il tempo e la voglia di fare sesso con le escort?
Fidatevi di me, alla sua età, quando dopo una giornata trascorsa a sparare cazzate e a tamponarle, si rientra a casa, ci si mette in mutande e al massimo si impugna il telecomando della tv.
Io a Berlusconi vorrei dire che a noi non ce ne frega niente degli outing, manco di quello di Tiziano Ferro.
Non ce ne frega niente perché siamo nel 2010 ed è come se Tiziano Ferro ci avesse detto che preferisce la pizza alla pasta.
Noi ci sforziamo di essere tutti un po' più avanti.
Noi, malgrado la nostra nazione sia parecchio più indietro rispetto alla media planetaria, cerchiamo di crescere un po'.
Noi cittadini del terzo millennio, chi più, chi meno, ammettiamo di essere tutti un po' bisessuali.
Quello che non vogliamo è essere biladri o bicorrotti.
Ora caro Silvio, mi auguro che tu la smetta di prendere in giro te stesso e il tuo paese con queste inverosimili storie di sesso,
e che, prima o poi, ti decida a nominare sottosegretario al coraggio la signorina Macrì Nadia, che sostiene di aver avuto rapporti sessuali con Brunetta per trecento euro.
L'Italia ha bisogno di persone così.
Mi auguro anche che i media comincino a dedicare più inchiostro agli statali che stanno perdendo il lavoro o ai poracci che sono in cassa integrazione perchè le aziende italiane appaltano i lavori in Urgumbia e in Pazikistan.
Pensate che siamo arrivati al parallelismo che se una rondine non fa primavera, una zoccola non fa più notizia.
Ora scusatemi ma anch'io, nel mio piccolo, ho un appuntamento.
Stasera quell'invertebrato di mio marito Plinio si vede la partita della Roma, io invece esco con Gennifer l'estetista, che è un tipetto niente male e ogni tanto mi fa anche gli occhi dolci.

martedì 26 ottobre 2010

La sora Cesira e i gialli svedesi

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Ho deciso di diventare una scrittrice svedese di gialli svedesi.
Nella vita quando capitano le occasioni bisogna prenderle al volo e visto che in questo periodo basta provenire dalla Svezia o giù di lì per avere successo come scrittori, ho deciso di lanciarmi anch'io.
A parte che io lo svedese lo parlo abbastanza bene perchè vado da Ikea almeno due volte alla settimana, ho anche il nome d'arte e il titolo del mio primo giallo svedese:
Mi chiamerò Soraan Cesiransenn e il mio capolavoro, primo volume della trilogia di " Billy ", si intitolerà " L'avvitatore di salme ".
Il protagonista, l'ex commissario Billy Ektorp, è un uomo distrutto dal senso di colpa per aver fatto erroneamente condannare per omicidio plurimo un bambino di quattro anni.
Egli, dopo aver lasciato il dipartimento di polizia, si imbatte casualmente in un serial killer che dopo aver ucciso le sue vittime, prima le fa a pezzi e poi le rimonta pare pare a come erano prima, pure meglio.
A Billy non resta che seguire il suo istinto e scivolare in un torbido abisso di codici massonici, manicomi criminali, segreti di stato e pornografia.
E pure un po' di esoterismo.
Egli metterà a repentaglio anche il suo legame con la suora laica Ullalla che, all'ennesima notte trascorsa in solitudine, gli lascerà un biglietto per annunciargli che ha passato il limite, che in svedese si dice " Stoccolma".
Una spasmodica sfida contro il tempo e contro i demoni del passato porterà il commissario Ektorp a chiedere aiuto alla brillante e assai apprensiva patologa Pallaa Arpieden, che siccome pure lei quanto a demoni del passato non scherza, porterà un po' di scompiglio nell'evolversi della storia.
L'intreccio condurrà il lettore ad un finale a sorpresa dove niente è come sembra e ciò che sembra non è.
Fino al dramma finale che pure io mi sa che me sto a impiccià un po'.
Comunque, finale a parte, presto si scatenerà la corsa per l'acquisto dei diritti per la versione cinematografica ed io forse mi devo prendere un agente per gestire la situazione.
Comunque se nel frattempo avete bisogno di un grosso fermaporta vi prego di usare il best seller " La psichiatra ".

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Questa delizia per lettori alcolizzati di brutto parla di una giovane psichiatra che a forza di sospettare la pazzia altrui si accorge che la scema col botto è lei e pure metà del palazzo suo.
Il libro è molto bello perchè grazie al suo spessore può anche essere usato come cavalletto da motorino.
L'autore si chiama Wulf Dorn, ma visto il sapiente uso dei congiuntivi e la scorrevolezza della narrazione, sospetto fortemente che sia il ghost writer del mio idolo Lapo Elkann.

martedì 28 settembre 2010

Fabrizio Corona e Lele Mora: Quando il sentimento trionfa

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Che bello, che incanto, che tenerezza.
Alla faccia di tutti quelli che reputavano Fabrizio Corona l'emblema dello sciocco machismo e della sconsiderata corsa al vile denaro.
Ora finalmente il suo amore di sempre, Lele Mora, ha avuto il coraggio di vuotare il sacco in una sorta di dolcissimo " Outing ".
Credo sia giunto il momento di rivalutare la figura dei due personaggi che tanto avevano riempito i rotocalchi con storie di vallette smutandate, trans sbomballati e ricatti sessuospettacolari.
Lele Mora è un manager dello spettacolo che ha lanciato un sacco di personaggi che tutti conosciamo: Loretta Bellafetta, Flebina di " Dica 33 se le riesce", Franz Quattropalle, tronista di " Rozzi con il cuore "
e Magdantonio Oliveira detto " Bucinho", Trans dichiarato e cetriolina di " Facciam la spesa insieme".
Fabrizio Corona è un fotografo, ma l'unica foto che ha scattato in vita sua è quella del passaporto. E' un attore, ma recita meglio la scimmia di mare di mia cognata Ambraselene. E' un modello, ma ha più espressioni il parafango della Punto di mio marito Plinio. E' un imprenditore di mutande con scritto " Corona's", ed è evidentemente un genio perchè, non si sa come, ha fatto i soldi.
I maligni dicevano che ricattava i ricchi facendoli passare per cornuti o ricchioni, oggi invece il buon Lele Mora ha chiarito tutto.
Pensate che i due erano amanti e si incontravano circa due volte a settimana, cioè ogni volta che la ex moglie di Corona, Nina Moric, si ritoccava le labbra.
Durante la loro unione, Il cucciolone Lele ha regalato al suo bel Fabrizione tantissime cose, fra cui una Bentley, il dolceforno, un milione e mezzo di eurini, Il camper delle Bratz e un appartamento nel centro di Milano.
Fabrizio però ad un certo punto si è dovuto recare in carcere per certi impicci che neanche aveva fatto e in quel periodo oscuro della sua vita, mentre fabbricava mutande per i suoi fans, ebbe a fidanzarsi con
il compagno di braccio Lollone, con cui girò anche il cortometraggio " Un ano vissuto pericolosamente ".
All'uscita dal carcere Lele naturalmente era lì, ma Fabrizio, in cerca di una maggiore stabilità, invitò a cena la ex colf di Mora, una certa Belèn, facendo montare su tutte le furie il suo ex fidanzato perchè con le colf, specie con quelle in regola con i contributi, non si scherza.
Ecco, questo è quanto, il resto lo conosciamo tutti.
Spero solo che la maggioranza di voi vogliano rivalutare la questione con occhi diversi.
L'amore è sempre amore ed è quello che ti fa commettere sciocchezze, che ti fa sbarellare, che ti fa urlare e disperare.
L'amore di Lele e Fabrizio non fa eccezione ed oltre ad essere romanticissimo è proprio quel tipo di sentimento che ti fa riflettere e che, a modo suo, ti rinnova la speranza di una vita migliore e piena di passione.

mercoledì 15 settembre 2010

La Sora Cesira e la fantastica scoperta di "Power Balance"

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Se mi avessero detto che sarebbe bastato così poco per risolvere i problemi di ogni giorno non avrei penato così tanto!!
Ma insomma, possibile che tutte le innovazioni più geniali arrivino in Italia così tardi?
Ora però, finalmente, anche noi abbiamo il braccialetto magico!
L'altro giorno, per caso, ho notato che Annibale, garzone del droghiere, detto Qu-i, perchè ha un quoziente intellettivo analogo a quello di uno stendino, indossava una specie di banda elastica con sopra un ologramma di un metro quadro che accecava i passeri.
Alla mia richiesta di sapere cosa fosse, ha risposto che si trattava della marocco-imitazione del " Power Balance", magica invenzione americana in grado di riequilibrare il campo magnetico di cui siamo circondati.
Apriti cielo! Sono andata su internet e dopo averne letto meraviglie sono corsa ad acquistarne uno per ogni membro della mia famiglia.
Per la prima volta ho notato, guardando attentamente le persone che incontravo, che tutti ne avevano uno al polso.
Ho visto una suora che ne esibiva un modello " Rainbow ", uno spacciatore di calzini fantasmini che lo portava al collo e, meraviglia delle meraviglie, un neonato a cui un solerte genitore ne aveva imposti ben due, ed era così magnetizzato che dormiva nella carrozzina con tutte monetine da venti centesimi stampate in fronte.
Che ve lo dico a fare, chiaramente ho acquistato il magico bracciale nella speranza di riequilibrare qualcosa in mio marito Plinio,e , diciamocelo pure, anelando a quella infinitesimale possibilità di risvegliare la sua pseudovita pseudosessuale.
Il braccialino è varamente carino. E' di gomma vera, costa solo 45 eurini e pensate che neanche lo ha inventato Lapo.
Purtroppo i colori più fashion erano terminati ed io mi sono dovuta accontentare di un modello small color cagnone bagnato per me e di uno extra large delle winx per Plinio.
Il mio lo ho indossato subito e vi garantisco che mi sono sentita subito meglio.
Per esempio ho notato che sulle strisce pedonali attraversavo molto più al centro e che sull'autobus trovavo subito posto.
Purtroppo visto che Plinio non ne voleva sapere di indossare il modello winx, sono dovuta ricorrere ad un piccolo trucco.
La gomma l'ho sciolta nel sugo delle spuntature e l'ologramma l'ho ripassato con la cicoria.
Poi è cominciata l'attesa.
La prima notte non è successo niente, o meglio, è successo il solito.
Plinio si è coricato e dopo aver fatto petting con il telecomando di Sky, mi ha dato il soffione della buonanotte e si è girato dall'altra parte che è meglio.
La seconda notte invece uguale e pure la terza.
L'unica differenza c'è stata la mattina dopo, quando sono andata in bagno e ho trovato la winx Tecna che surfava nella tazza.
Ciò che posso dirvi con certezza è che il braccialetto ingerito non funziona ma indossato fa miracoli!
Io cucino molto meglio, mi sento più allegra anche se non c'è niente da ridere e sto cercando di convincere tutti ad acquistarlo.
Quelli di " power balance" consigliano il test dell'equilibrio che consiste nello stare su una gamba sola con il braccio opposto alzato, prima senza e poi con il magico bracciale.
Mia suocera senza il bracialetto è caduta nella tromba dell'ascensore, con il braccialetto è stata in equilibrio sulla lettiga dell'ambulanza.
Ersilia, la sarta del secondo piano, senza il braccialetto si è rotta l'anca, con il braccialetto mi ha insultato i morti, che non è comunque una cosa gentile.
Stasera, quando tornerà Plinio, farò il test del cornicione, perchè sono convinta che con " power balance", anche con una leggera spinta, starà perfettamente in equilibrio.

giovedì 9 settembre 2010

La Sora Cesira e l'uso della mazzella nel parlamento europeo

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Ma che bella notizia! Oggi finalmente sono venuta a conoscenza del fatto che il parlamento europeo ha finalmente detto sì agli esperimenti sui cani randagi.
D'altronde sappiamo tutti che nella vita ci sono le classi , le caste, le serie e le classifiche. Qualcuno si deve pur sacrificare per il bene di coloro che hanno forze e capacità per portare avanti questa bella razza.
Lo so che è doloroso, ma visto che la legge del più forte è da sempre in vigore, perchè indignarsi solo perchè la si applica in base alla sana consuetudine di sacrificare i deboli?
Ora finalmente la mia dirimpettaia Mariona, che ha un bastardino figlio di un incontro bollente fra un pastore tedesco, un tampax e una nutria del Tevere, potrà finalmente sperimentare su di lui la tinta " Biondo Carrà" di l'Oreàl.
Anche SonyaMonya , cubista sessantenne che abita nel seminterrato del nostro palazzo, che già sperimenta la depilazione definitiva sul sorcio Yuri, potrà sperimentarla anche sul suo porkshire, graziosissimo incrocio fra un maialino d'india e un mocio vileda.
Adesso non resta che avere pazienza e aspettare che sia varata una legge anche per l'espianto di organi dai barboni, il furto delle cornee agli orfani e il leasing degli arti dei disabili.
Non resta che inaugurare l' immonda era della "dolorocrazia", che stabilirà che tutti coloro che hanno un' anima già abbastanza provata dalla sfiga della vita, donino ciò che gli resta per il bene di coloro che in qualche modo vengono protetti da un sistema ignobile e vergognoso.
Più di una volta, pur da " madre" amorosa di un cane ex- randagio, ho provato vergogna come essere umano.
Ora mi rifiuto di tollerare questa schifezza.
Cari amici, credo sia ora di sfoderare la tanto educativa mazzella per manifestare contro questo sgarbo all'anima innocente di chi non ha la possibilità di difendersi.
Vi prego di gridare il vostro dissenso, di firmare ogni petizione possibile e di impedire questa atroce regressione morale e questo assurdo oltraggio nei confronti di milioni di creature adorate, infinitamente più limpide di noi.

mercoledì 8 settembre 2010

La Sora Cesira e una ventata di splendido ottimismo

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Quest'anno il ritorno dalle vacanze è stato quantomai piacevole.
Con mio marito Plinio siamo stati in una beauty farm in Bosnia Erzegovjna.
La dieta quotidiana era basata sull' assunzione di 800 calorie derivanti da frutta, proteine vegetali e aria, ma visto che con Plinio ci siamo nutriti anche dei fanghi degli impacchi rassodanti e delle zampe di comodino, alla fine siamo tornati a casa con l'ulcera gastrica carpiata con triplo avvitamento ed una zavorra addominale di circa otto chili a testa.
Ora Plinio rutta trucioli di segatura che conserviamo per il presepe.
Comunque devo confessarvi che appena tornata sull' italico suolo ho trovato tante piacevoli sorprese.
Oggi, più che mai, sono infatti convinta che il nostro paese stia affrontando un rinascimento intellettuale non indifferente, e che i vecchi luoghi comuni, che ci vedevano da tempo sull'orlo di un baratro psicosociologico, siano ormai definitivamente da sfatare.
Oggi, fra le tante ottime novità che ci riguardano, possiamo finalmente dire che la tanto temuta fuga dei cervelli all'estero è solo un brutto ricordo.
Ne avevamo avuto un leggero sentore già con il ritorno di Emanuele Filiberto, il quale donando a questa patria la fulgida lucidità del suo intelletto e l'innegabile brillantezza della sua vena artistica, aveva a suo tempo richiamato alle armi innumerevoli " cervel prodighi".
Finalmente ora possiamo garantirci la preziosissima presenza anche di una delle menti più lungimiranti delle nuove generazioni: Lapo Elkann.
Lapo, dopo averci donato gli occhiali in fibra di carbonio da 1500 euro ( tutti meritati), una vera rivoluzione nel campo della psycho- ottica universale, ha avuto l'insuperabile intuizione di inventare una bevanda che rivoluzionerà i freezer di tutte le galassie: la vodka italiana.
L'essenza del genio è proprio nella capacità di coniugare semplicità ed innovazione.
Tutti sarebbero capaci di produrre il lardo di colonnata dei Balcani o la burrata di Tokyo, certo, la differenza è che lui, il genio, coniuga il dire e il fare, noi invece, manica di inetti, parliamo e basta.
Intanto adesso Lapo con il suo gruppo " Indipendent ideas " testerà la soprannatural bevanda negli Stati Uniti, perchè ha paura che gli Italiani lo menino forte forte, poi, quando la " Lapozka Italianozka" sarà un successo di critica e di pubblico, la reimporterà in italia come vodka americana e noi scemi scemi ne compreremo a casse.
Un'altro esempio di italica " verve" è l'eroe Scavolini, ossia colui che per amor di verità ha saputo sacrificare il proprio lavoro e quello della valorosa consorte sull'altare della giusta causa e del civico impegno. Egli infatti ha avuto il coraggio di segnalare il vero percorso della cucina con mensole in formica e doppio piano cottura acquistata da Gianfranco Fini, svelandone i tracciati radar dal mobilificio dell'Aurelia fino alla casa monegasca del di lui cognato, contribuendo così in maniera determinante alla grossa crisi politica del nostro paese.
Noi che ci lagnamo per le ombre di Ustica, del caso Mattei, delle stragi di stato e di tutti i misteri italiani!
Ora possiamo essere certi che ciò che sempre ci è venuto meno è il coraggio di affrontare realtà oltremodo scomode.
Oggi finalmente l'eroe Scavolini, principe della piletta e cavaliere dello sgommarello, ci ha insegnato l'onore e l'amor di patria.
Mi domando però cosa sarà di lui. Forse lo stato gli assegnerà una nuova identità e lo manderà chissà dove. Magari sarà costretto a vivere sotto scorta e per paura di sanguinosi attentati non potrà fare neanche l'avvitatore da Castorama. Neanche Lorella Cuccarini, che della Scavolini è testimonial da 116 anni, vorrà saperne di lui.
Forza ragazzi, uniamo le nostre forze, seguiamo l'esempio di chi ha avuto più intraprendenza di noi.
E' ora di gridare anche noi " Ies ui chen! "

lunedì 26 luglio 2010

La sora Cesira e una famiglia poco normale

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Cari amici carissimi,
Sento di dovervi delle scuse per la lunga assenza.
Le vicende del mese passato mi hanno imposto di occuparmi delle sorti della mia famiglia che, come ormai saprete, non è proprio una famiglia delle più comuni.
Mio marito Plinio, ahimè, ha avuto una sbandata per l'animatrice Katiuscia del villaggio "Coco Loco" di Lido dei Pini e per mostrarle la sua audacia si è lanciato col kite surf sparendo istantaneamente grazie ad un poderoso maestrale.
Dopo incessanti ricerche è stato finalmente rinvenuto in provincia di Benevento.
Fausto Kevin, il mio secondogenito, è stato bocciato nuovamente in quarta elementare dove ormai lo scambiano per il maestro.
Infine, Jolanda Sue Ellen, povero amore di mamma, dopo essersi presentata per un provino per lettrice di oroscopi a telespinacetointernational, ha rischiato di essere esportata nei Balcani come schiava sessuale.
Tutte queste preoccupazioni si sono poi sommate ad un periodo un po' duro dal punto di vista alimentare.
Infatti la dieta impostami dalla maga di Cesena dopo un doloroso consulto, ha fatto sì che la mia propensione alla comunicazione con il prossimo ed il naturale slancio dialettico verso voi tutti venissero meno, lasciandomi in dote una brutta malinconia e una fame da scrofa in età dello sviluppo.
Oggi però sono di nuovo fra voi. Ho rinnegato i consigli cesenati e ho finalmente accettato di presentarmi sul litorale con il mio costume intero della " Foppa Pedretti ", anche perchè, se Dio vuole, siamo quasi a Settembre.
Plinio è tornato da me, più grasso e asessuato che mai.
Anche i miei figlioli, prima o poi, ma penso più poi, troveranno la loro dimensione.
A dire il vero Jolanda Sue Ellen la sua dimensione l'ha già trovata visto che è larga quanto due librerie " Billy" di Ikea.
Che dire amici…
Godiamoci insieme questa bella estate di ignobili pinocchietti e chiappe frolle, carbonizziamoci al sole come fettine panate, acquistiamo orripilanti sandali modello "Schiava" o passeggiamo in camperos sul tirrenico bagnasciuga.
Perchè poi viene l'inverno e, non so voi, ma io con la stagione fredda mi intristisco assai.

venerdì 28 maggio 2010

Le disavventure della famiglia Briatore

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Io proprio non lo so di questo passo dove andremo a finire.
La storia si ripete sempre e inevitabilmente sono sempre i più deboli a pagare.
L'altro giorno si è compiuta l'ennesima ingiustizia, questa volta ai danni di una mamma, di un papà e di un neonato.
La famiglia Briatore si trovava a prendere un po' d'aria in mezzo al mare, con l'imbarcazione di proprietà.
All'improvviso, come ne " I pirati dei Caraibi", sono saltati a bordo una manica di finanzieri e con la scusa che i Briatore non avevano pagato le tasse sulla benzina, gli hanno sequestrato la barca. Io ho trovato una clamorosa analogia con una vicenda capitata a Plinio e me all'altezza di Poggio Catino.
Tanti anni fa infatti ( Plinio aveva ancora la 126 ), una pattuglia della stradale ci intimò l'alt per aver percorso una ventina di metri sulla corsia d'emergenza.
Io in quel periodo stavo allattando Fausto Kevin, che penso avesse all'incirca due mesi perchè al terzo già mangiava le fettine panate.
L'altra mia figliola, Jolanda Sue Ellen, aveva appena rimesso la peperonata di mia cognata e il povero Plinio, pur di accostarsi al lato della strada, aveva imboccato la corsia d'emergenza.
Non vi voglio dire la sgradevolezza di questi poliziotti farabutti che oltre a non capire il disagio di due poveri genitori hanno anche voluto spulciare tutti i documenti della macchina.
La prima obiezione sollevata ricordo che fu per la foto della patente di Plinio. Plinio i capelli li ha persi verso i diciannove anni, e per gli anni a seguire ha indossato una specie di toupè di pelo grigio che era convinto gli stesse benissimo. Invece sembrava una boccia da bowling ingroppata da un gatto randagio.
I poliziotti sostennero che la patente fosse falsa e pretesero di vedere il libretto di circolazione che però era nel cruscotto frigo insieme ai cannelloni.
Inoltre diciamo che Plinio la macchina non l'aveva proprio presa dal concessionario. L'aveva ordinata a Peppe Sdruma, che una volta incamerato l'ordine, l'aveva rimediata nel giro di una settimana. Quindi non è che uno potesse cavillare sul libretto.
Comunque il risultato alla fine fu che la 126 ci venne sequestrata e che fummo scaricati sulla strada insieme al tavolo da picnic, alla borsa frigo, all'ombrellone e a sette teglie di timballo.

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Ora io dico, ma con tutti gli evasori, i ladri, i delinquenti, i corrotti e i mafiosi, ma le vogliamo lasciar perdere le famiglie per bene?
Alla fine la povera Elisabetta Gregoraci Briatore, a causa del trauma, ha smesso di produrre il latte per Nathan Falco il quale, abituato al" Billionaire milk " , adesso pretende di ciucciarsi le tette di Belen Rodriguez.
Papà Flavio Briatore invece, prima ha dovuto impacchettare tutte le cose del bambino, poi ha dovuto scaricare le teglie, gli ombrelloni e tutte le comodità che aveva approntato per trascorrere un sereno week end.
Alla fine, visto che la sua adorata moglie il latte proprio non lo produceva più e che se qualcuno proprio doveva essere allattato da Belen, quello doveva essere lui, ha portato la famigliola a Londra, dove si sa che sono molto più civili di noi.

mercoledì 26 maggio 2010

La Sora Cesira, Plinio e la bella cena di Sushi

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L'altra sera ho portato mio marito Plinio a mangiare il sushi. Il posto si chiamava " Da Romolo - specialità di pesce e di susci " e non mi è sembrato proprio giapponese, però come prima volta devo ammettere che non siamo stati male.
Ci siamo seduti intorno ad una specie di nastrobinario sul quale, a turno, passavano tanti simpatici piattini colmi di specialità nipponiche. Ogni tanto però passava pure una linguina allo scoglio e una mezza manica alla carbonara.
Ad un certo punto è transitato pure un piatto che dice che era una giappospecialità della casa, ma secondo me, dal profumo, era coratella coi carciofi con su una sgommata di salsa nera.
Plinio, che non è abituato agli sgabelli così alti, si è cappottato due volte. Si è pure attaccato alla soya, scambiandola per vino giapponese.
Chiaramente, avendola ingerita a stomaco vuoto, cosa peraltro assai rara per lui, ha avuto un attacco bruttissimo di gastrite e di notte ha dato fuoco alle lenzuola.
Dietro al bancone del ristorante c'erano due tizi che tenevano gli occhi socchiusi tipo fessura, ma si vedeva benissimo che non erano giapponesi, anche perchè io i giapponesi di colore non li ho mai visti. Manco i giapponesi col tatuaggio del Colosseo.
Alla fine ho scoperto che lo chef era di Terracina e il suo aiuto di Casablanca.
Plinio ha subito litigato con una coppia che era seduta prima di noi, perchè sosteneva che appena lui adocchiava un piattino, quelli glielo sfilavano sotto agli occhi. Allora io per calmarlo ho preso le bacchette e ho cominciato a spiegargli come usarle.
Devo confessare che io le bacchette non le avevo mai usate prima, avevo solo letto come fare su Wikipedia.
Confesso anche che da un po' di giorni mi esercitavo a casa a mangiare gli gnocchi con l'uncinetto, ma poi, una volta prese le bacchette vere mi sono dovuta arrendere al fatto che erano tanto diverse.
Il primo piattino che abbiamo scelto era colmo di una specie di minuscole fave sguscianti, ingestibili e imprendibili. Plinio inoltre pretendeva di accompagnarle col pecorino.
Per non fare brutta figura le abbiamo sbucciate tutte, poi le abbiamo nascoste nel borsello di Plinio e ce le siamo andate a mangiare in bagno, dove abbiamo dovuto attendere un po' perchè c'era un'altra coppia che si era nascosta a mangiare le alghe con le mani. Quando siamo tornati abbiamo deciso di assaggiare questo famoso sushi, così, con tanta disinvoltura, abbiamo preso dal nastro alcuni piattini.
Plinio, che è un gran mangione, ha subito arraffato una specie di condimento verde tipo gommapane e se lo è cacciato in bocca. Prima ha rovesciato gli occhi, poi si è attaccato ad un pitale d'acqua, quindi ha cominciato a gridare che avrebbe denunciato tutti. Quelli vicino a noi intanto ridevano, 'sti burini imbecilli. Comunque il sushi a Plinio è piaciuto. Non faceva altro che dire " Ammazza che bono sto Sushi". Io ero veramente molto contenta, poi però mi sono accorta che ero solo molto distratta, perchè Plinio aveva preso un unico rotolino di riso e ben ventisette piattini di linguine, ognuno da tre euro.
Purtroppo, per colpa delle bacchette, le pietanze non sempre sono arrivate a destinazione, anzi, la maggior parte delle volte sono finite sotto agli sgabelli o dentro i mocassini di Plinio, che sotto ai piedi aveva anche una specie di zerbino di tonno.
Fortunatamente il mio simpatico consorte ha fatto amicizia col cuoco e lo ha convinto a fargli il sushlì, il sushi supplì.
Il sushlì è praticamente una palla di riso da mezzo chilo, ricoperta da un etto di salmone, guarnita col sugo dell'amatriciana.
Adesso dicono che, visto il successo, lo metteranno in menù. Si chiamerà Pliniomaki. Io sono un po' invidiosa perchè anch'io vorrei dare il nome ad un piatto.
Vorrei anche che Plinio mi facesse un regalo per il mio compleanno. Desidero fortemente le bacchette da sushi di Louis Vuitton.

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Lo so che penserete che io sia una spendacciona di bassa lega, ma vi posso garantire che entrare al ristorante con le bacchette personali, griffate oltretutto, è sinonimo di gran bella figura.
Costano solo 450 euro, durano un sacco e, soprattutto, pare che siano molto più facili da manovrare. Quindi il rapporto qualità - comodità - prezzo ci sta tutto.
Io lo so che mio marito si presenterà a casa con la solita scatola di cioccolatini della Todis e le rose suicide dei marocchini e allora, per una volta, mi farò da sola un bel regalo. Poi se mi gira mi compro pure lo sgommarello di Gucci e la cucchiara di Chanel, crepi l'avarizia e chi mi vuole male.

martedì 18 maggio 2010

La Sora Cesira, i " Ricchi e poveri " e la lotta scudetto

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Io lo so che questa collaborazione con i " Ricchi e poveri " mi costerà tanti giorni di muso lungo da parte di mio marito Plinio, giallorosso incallito.
Lui domenica scorsa ha pianto tanto e gli è pure venuto uno sfogo in zone brutte assai.
Io voglio solo spiegare a lui e a tutti i nostri amici lupacchiotti che noi laziali agli sfoghi siamo abituati.
Gli voglio dire che se la loro fede è a prova di bomba, la nostra è veramente a prova di tutto, anche di Lotito, anche del rigore di Floccari.
Per noi nel cielo biancazzurro brilla una stella e in tutto il firmamento è sempre la più bella, anche dopo un anno in bilico sul filo della B.
Sappiamo che la ruota gira e aspettiamo il nostro turno.
Questa volta, amato cugino, la ruota ha girato per un verso a te non troppo gradito, quindi non ti offendere, stacci.
Lascia divertire anche noi.
Perchè se al calcio leviamo anche il sano sfottò, la goliardica presa per i fondelli, poi non rimane veramente niente.




lunedì 17 maggio 2010

Sexy shops per matrimoni diversamente abili

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Diciamoci la verità, la vita sessuale fra Plinio e me non è che vada proprio alla grande.
Diciamo anche che si è interrotta verso gli anni ottanta e si è ringalluzzita qualche volta in occasione di alcune vittorie della Roma, che per Plinio funzionano meglio dei film di Moana Pozzi e per me peggio di "Protestantesimo".
L'altra sera, mentre ci impegnavamo nell'unico corpo a corpo consentito dal nostro ardore di coppia, ovvero la lotta per il possesso del telecomando di Sky, sul nostro teleschermo si è palesato un programma per matrimoni diversamente abili.
L'insegnante, una bella chiappona con la faccia da precaria di via Salaria, insegnava teoria e pratica di comportamenti e posizioni da assumere, anche se alla fine l'unica cosa che veramente sembrava funzionare, persino a detta sua, era l'acquisto e il conseguente uso di giochini e accessori erotici.
All'inizio Plinio ed io abbiamo riso tanto, poi abbiamo riso meno, alla fine, dopo qualche giorno, ci siamo detti che forse sarebbe valsa la pena tentare. Sabato scorso abbiamo preso le pagine gialle e, dopo parecchi dubbi, abbiamo sciolto ogni riserva.
La boutique " Intimo capriccio " di Ciaffaroli Loredana, sia per la vicinanza che per la discrezione del nome, ci è sembrata la scelta più adeguata.
"Intimo capriccio" si trova in zona Tor Pagnotta ed è un negozio tutto rosso con le vetrine nere. Sulla porta c'è una maniglia di pelle a forma di bocca, coperta di pelo di non voglio sapere cosa. Una volta entrati ci siamo trovati davanti ad un bancone dove una signorina, forse la Ciaffaroli stessa, ci ha guardati come se fossimo entrati in una merceria a comprare le toppe per i jeans. Plinio faceva l'uomo di mondo, ma intanto per l'occasione aveva indossato una specie di colbacco marrone e un orrendo maglione a collo alto da nomade. Oltretutto con i suoi imbarazzanti occhiali a mascherina, vinti con i punti della Esso, lasciava scoperto solo il minimo indispensabile per respirare. La gentile signorina allora ci ha chiesto se avevamo bisogno di aiuto, ma noi abbiamo risposto che grazie facevamo da soli.Tutta la zona destra della boutique ospitava una fittissima esposizione di peni, che io ho guardato con una fittissima espressione di pena. Nessuno di quegli aggeggi infatti sembrava riprodurre quello di Plinio ipoteticamente eretto. Neanche quello di un portachiavi omaggio.
Ce ne erano di bianchi, di neri e di gialli. Metallizzati e non. Small ( mio marito al cubo), medium ( mio marito al buio ), large ( splendida utopia ), Extra large (per difesa personale). Pensate che c'erano pure quelli motorizzati che tu non devi fare niente. Basta una batteria e un po' di fantasia, Plinio chiaramente era interessatissimo. A proposito di Plinio, ad un certo punto l'ho perso di vista. Si era mummificato nella sala video.
Stava assistendo alla proiezione di " Un trans chiamato Desiderio". Il film parlava della riscoperta di identità sessuale attraverso performances ai confini della realtà.
Il problema era che nei panni di Desiderio, il povero protagonista, Plinio aveva riconosciuto Alvaro, il marito di Gina la sarta.
" Oh mamma mia, oh mamma santa, oh signore, oddioddioooo, oh madonnina…" gridava il poverello in preda allo choc dopo aver visto il suo compagno di tresette alle prese con un omone di colore (negrone) che dalla vita in giù si elevava al quadrato.
Ho preso sottobraccio il povero Plinio ancora in stato di choc e l'ho condotto nel reparto " Bondage", così c'era scritto. C'erano attrezzi di pelle di tutti i generi, fruste, catene, mazzarocche, maschere, orpelli e persino un inginocchiatoio borchiato in pelle di vacchetta, che raffinatezza. La commessa ci ha spiegato che quel reparto era per le persone che amano legarsi e farsi male. Io a volte adorerei corcare di botte Plinio, ma non vorrei mai vederlo vestito di pelle come un rotolo di coppa essiccato al sole. Comunque ad un certo punto abbiamo pensato di acquistare un video. Allora abbiamo visto i trailers di " Sette ani in Tibet ", storia di un amore ai confini del mondo. Poi abbiamo visto " Il glande freddo ", disturbi della crescita al polo nord. Plinio però voleva a tutto i costi " Manola la mano che ti consola"
quindi alla fine, dopo l'ennesimo battibecco, abbiamo scelto " La caricano in 101", che almeno è d'avventura. Dopo la scelta del film, la gentile signorina si è offerta di consigliarci alcuni " accessori".
Plinio ha subito chiesto se c'era qualche aggeggio da azionare a distanza. Secondo me pensava di usarlo durante il posticipo delle partite.
Io allora ho domandato se c'era disponibilità di attrezzi autosoddisfacenti, perchè se telecomando doveva essere, almeno me lo gestivo io.
Mi è stato mostrato una specie di grappolo di palline di metallo che secondo la commessa mi sarei dovuta infilare dove so io per poi dondolarmi. L'ho fulminata con un'occhiata. Allora mi ha proposto una specie di frullatore a immersione che secondo lei avrei dovuto indossare sotto alle mutande.
Le ho consigliato di immaginare la sottoscritta che si reca al mercato con addosso le palline, mentre il frullatore nelle mutande la shakera allegramente.
Lei è stata molto gentile e ha sorriso, ma si è chiaramente visto che, pur essendo assai scafata, ha avuto un leggero conato.
A Plinio invece ha offerto la simpatica testa decapitata di una signorina di plastica. La tipa in questione aveva la bocca spalancata in un'espressione simil stupefatta.
In realtà non ci voleva un genio per capire che la signorina era pronta ad accogliere nella sua oralità l'intimità di coloro che ne avessero avuto voglia. Allora ho suggerito a Plinio di sfruttarne la narice e lui, dopo avermi fatto uno sguardo molto brutto, mi ha risposto che non ce l'avrebbe mai fatta perchè la scatola della capoccia era bianca e azzurra, e lui con quelle della Lazio non ce la fa proprio, piuttosto va con Alvaro - Desiderio che almeno c'ha la tessera della curva sud.
Alla fine comunque non abbiamo fatto grandi acquisti. Io ho comprato un lucida labbra, ma poi ho scoperto che non lucidava le labbra che pensavo.
Plinio ha scelto il perizoma di Totti ed io non ho avuto nulla da obiettare perchè nel caso un giorno scegliessi di separarmi da lui, mi basterebbe produrre quell'unico reperto e persino la Sacra Rota mi farebbe l'applauso.
Il mio valoroso consorte, pensate, ha comprato anche un pacco di pasta di grano duro a forma di tette, che dice che alla gricia so' tanto buone perchè trattengono il sughetto.
Io allora ho preso mezzo chilo di cazzi, scusate il termine, ma di questi tempi, pure olio e parmigiano.

giovedì 13 maggio 2010

Discipline disumane per ultime spiagge : Lo " Spinning "

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Fino a qualche tempo fa, per quanto mi riguardava, lo spinning era la disciplina del pulire il pesce prima di servirlo a tavola.
Al limite conoscevo l' "eurospinning",cioè l'arte del risparmio all' " Eurospin ".
Ahimè, ci ha pensato la fidanzata di mio figlio a mettermi al corrente del vero significato di questo termine anglofono.
Il termine " Spinning" è anglofono di nome, ma tedesco di fatto, nazista per l'esattezza.
Descrive l'attività metasoprannaturale di inchiodarsi i piedi ai pedali di una bicicletta inesorabilmente ferma e di pedalare, mentre contemporaneamente ci si dimena a tempo di musica satanica, come posseduti. Tutto ciò fino alla constatazione di avvenuto decesso da parte di personale medico qualificato.
Jessica Amanda, la morosa del mio secondogenito Fausto Kevin, dopo aver scoperto che le resta solo un mese prima della tragica esposizione al sole sul litorale romano, ha deciso di liberarsi dei chili in eccesso e di rassodarsi le eccedenze.
Ora J.A, che è tanto una brava ragazza, non si rende conto che per poter portare a compimento la sua missione, dovrebbe ciucciare aria per almeno sei mesi e lavorare come nastro trasportatore per due anni. Invece ha deciso di iscriversi ad un corso di spinning alla palestra "Olympians Musclefashion Gym" di Spinaceto. Il dramma è che anch'io ho accettato di fare una lezione di prova.
La " Olympians Musclefashion Gym " è veramente una bella palestra. Non è tanto grande, anzi, ha una sala unica dove si fanno anche aerobicpumpgagboxe, abdominakaratedance, salsaleghardpanz e kungfutangochiapptost.
Fra i tanti bei macchinari all'avanguardia c'è anche un tapirulà ( così dice che si chiama ) dove si corre da fermi, con uno schermo che ti dice dove saresti arrivato se invece ti fossi mosso. Pensate che sopra c'era un signore a forma di cubo che voleva pagare il pedaggio al casello di Bari.
La lezione di spinning è tenuta da un essere disumano di età imprecisata, un agglomerato di bozzi e vene con gli occhi da narcotrafficante. Lui dalla bicicletta non scende mai e anche quando la lezione finisce, ti strilla pedalando. Mia cognata dice che lo ha incontrato al cinema e pure lì c'aveva i pedali.
Nello spinning i primi cinque minuti di riscaldamento sono orribili e solo alla fine capisci che erano di riscaldamento.
In realtà lo scopo di esso è la selezione naturale, infatti già al terzo minuto si registrano casi di "angina pectoris" e di coma irreversibile.
Dal sesto minuto in poi si hanno le visioni mistiche. Io ho visto i pastorelli di Fatima che giocavano a strip poker, Jessica Amanda invece papa Woityla in frac che cantava " My way ".
Il brutto è che si formano anche delle orribili pozzanghere sotto alle bici. Sotto a quella dell'istruttore c'era una specie di liquame con fumi di condensa, tipo sabbie mobili. Lo spinning infatti porta il ritmo cardiaco a circa 1500 battiti al minuto, che sono quelli di Linda Blair nell' "esorcista" e di Cicciolina in " Mio marito davanti e dietro tutti quanti ". Il dramma è che i piedi sono intrappolati da una specie di tagliola e non c'è modo di sfilarli via. Ho visto una signora che tentava di liberarsi la caviglia con un macete.
Durante la lezione di spinning non puoi fermarti e se muori la tua salma continua a pedalare. Un'altra cosa terrificante è il sellino della bici. Io, che come tre quarti delle donne che hanno partorito e sono amanti del cibo piccante, soffro di emorroidi, vi posso garantire che se vorrete riportarvi a casa le vostre dolorose escrescenze, dovrete procurarvi degli appositi astucci, perchè nelle mutande non entreranno più anzi, si trasformeranno in boccioni da spiaggia, con tanto di facce dei ciclisti. Durante l'ultima lezione è venuta a mancare una signora che abitava nel mio palazzo e quando l'istruttore si è accordo che c'era il suo cadavere pedalante, l'ha rimproverato perchè cadeva di lato e non manteneva il ritmo.
Io al quindicesimo minuto, esattamente quando ci ha fatto alzare in piedi con i pesi attaccati ai polsi, ho perso i sensi. Jessica Amanda invece ha cominciato a imprecare e nel tentativo di scappare si è cappottata da ferma.
Durante lo spinning si crea una bella solidarietà fra i superstiti, tipo fra i sopravvissuti delle tragedie aeree.
Si va a cena, ci si sente al telefono e a volte, come nel caso del mese scorso, si organizzano anche degli squadroni punitivi, guidati dai parenti delle vittime, per corcare con la mazzella il nazistruttore cicloaguzzino. Ora devo solo decidere se confemare l'iscrizione in palestra o far proprio finta di niente e girare al largo. La seconda mi sa.
Anzi, quasi quasi faccio Ponzio Pilates, che dice che manco fa sudare.

mercoledì 12 maggio 2010

La Sora Cesira presenta " C factor "- Talenti soprannaturali per palati finissimi

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E' finalmente giunta l'ora del vero talento.
Basta con i programmi tv sponsorizzati dalle case discografiche, basta con il talento a perdere di giovani allo sbaraglio senza una precisa identità artistica. Basta con le raccomandazioni. Basta con le improvvisazioni.
Da oggi c'è " C Factor " che grazie anche alle vostre segnalazioni, scoprirà i fortunati possessori del talento come la Sora Cesira lo intende.
So' tutti bravi a nascere con la voce di Mina. So' tutti bravi a studiare al conservatorio e ad esercitarsi dieci ore al giorno.
So' tutti bravi a dedicare la propria vita a rincorrere un sogno, magari sacrificandosi.
Il vero possessore del C factor ha la voce di Romina Power con la tosse convulsa, le movenze di un ballerino dopo un frontale, il carisma di una tapparella.
Colui che ha il C factor, a differenza di giovani meteore da una stagione e via, difficilmente si farà dimenticare.
Il portatore sano di C factor non potrà mai passare inosservato.
Bene. Adesso, dopo questa piccola introduzione, permettetemi di presentarvi Toni. Questo giovane cantautore, con il brano " Il mare", ci regala un affresco struggente e al tempo stesso delicato del moto marino, dipingendo con tratti potenti e mai scontati, la struggente danza delle onde. Che dire... liriche preziose, musica mai banale e una voce di cui sentiremo presto parlare.



lunedì 10 maggio 2010

Il genio del sol levante come alternativa al bikini

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La svolta è arrivata. Inaspettata, definitiva, provvidenziale.
Nei giorni scorsi abbiamo parlato della squallida orripilanza della prova costume e abbiamo accettato il fatto che nessuna marca, nessun centro commerciale o intima boutique di quartiere, potrà mai garantire l'incolumità del nostro sistema nervoso, sia esso periferico o centrale, davanti alla tragica evidenza dello sblusamento delle carni.
La nostra razza, vale a dire quella della donna comune inevitabilmente scossa dal passare dei lustri e dall'incombere del trigliceride e del grasso saturo, sembrava inevitabilmente incamminata sul viale di un novello muro del pianto, ricoperto da foto di modelle sedicenni con massa grassa tendente ai numeri negativi e turbochiappe tostissime.
Invece no.
Pensate, a salvarci è stato un uomo. Orientale peraltro.
Questo signore, che si chiama Liu Bolin e che presto proporremo come candidato al Nobel per la pace, ha fatto ciò che noi tutte da tempo avremmo dovuto non solo escogitare ma mettere immediatamente in opera.
Egli ha pensato semplicemente che fosse di gran lunga meglio nascondersi piuttosto che palesarsi in assenza di serena accettazione. Ha dunque affinato la sublime arte del mimetismo e ne ha fatto un'eccelsa espressione artistica, donandoci infine la soluzione che sempre avevamo agognato.

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Ora non ci resta che seguire alla lettera i suoi insegnamenti e apprendere, prima che sia troppo tardi.
Io in casa ho già fatto i primi esperimenti e dopo non poche difficoltà, grazie anche al prezioso aiuto di Cesare l'imbianchino, sono riuscita a trasformarmi in una borsa frigo appoggiata sotto all'ombrellone. Sono bastate tre mani di vernice celeste, otto metri di stoffa, un manico di borsetta e un vecchio ombrello di Plinio. Il risultato è stato prodigioso. Ora posso recarmi al mare a Torvaianica senza sentirmi osservata e con estrema tranquillità. Pensate che grazie alla pittura con schermo solare mi potrò persino abbronzare.
La mia vicina di casa Mariona invece, si è travestita da pattìno. Ha solo paura che qualcuno possa spingerla al largo perchè non sa nuotare. Jolanda Sue Ellen, la mia figliola, che di costituzione è un po' robusta e di naso è un pizzico abbondante, sta cercando il materiale per vestirsi da boa. Lei adora nuotare, solo che non ama riemergere col suo costume intero, perchè l'ultima volta che è riaffiorata sul bagnasciuga di Ostia le hanno detto che sembrava la balena dopo che si era magnata Pinocchio.
Quello che consiglio a tutte è di studiare le opere di questo buon uomo e di procurarsi un ottimo libro sull'arte del bricolage. La soluzione è vicina amiche mie e vedrete che, affinando al meglio questa fantastica disciplina, ci toglieremo tante soddisfazioni e, perchè no, riusciremo a trasformare in innocui gazebi anche i nostri morbidissimi compagni.

domenica 9 maggio 2010

Quello che le donne ( a parte la Sora Cesira ) non dicono. Puntata 2 - Il ciclo

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Corollario: Le donne, specie con il ciclo, non si buttano con il paracadute.

La donna è un animale solitario. Lasciate che per compiacere/ervi/ersi ella sia disposta ad imbellettarsi, ad operarsi, ad infiltrarsi liquidi ignoti e persino ad essere mondana. Accantonate tutte queste belle realtà e fidatevi, la donna è un animale solitario e uno degli scopi di questa rubrica è proprio quello di dimostrarvelo.
La donna, proprio come tutti gli animali, è estrememente incline alla sofferenza e al silenzio.
Ella è capace di sopportare dolori indicibili, muta o quasi.
Un disagio, chiamiamolo così, che le donne sopportano con più costanza, è quello del ciclo mestruale.
Ma analizziamo insieme il nome di questa piaga d'Egitto.
Ciclo, lo dice la parola stessa, è una cosa che si ripete. E' un moto perpetuo, uniforme, instancabile, implacabile.
A differenza degli altri cicli, che so, i motorini o le biciclette, questo non si ferma, non si buca, anzi, c'è da augurarsi che non si buchi, perchè se succede, la maggior parte delle volte vuol dire che riceverai compagnia per il resto della tua vita.
Mestruale invece è proprio un termine che mi fa ribrezzo. Se anche non ne conoscessi il significato sono certa che non vorrei niente di mestruale nel mio piatto o nel mio letto, anzi, lo userei senz'altro per fare un dispetto o per compiere una vendetta personale.
Purtroppo però, il significato di questa parola mi è tristemente noto.
Cari uomini, è ora che sappiate di cosa si tratta, perchè, credetemi, non lo sapete.
Tralasciamo quel pugno di donne che sostengono di avere un ciclo cortissimo e per niente doloroso. Loro, per comodità, le chiameremo "aliene".
Il ciclo mestruale è mensile, ma il mese mestruale è di 27/28 giorni.
Cinque giorni prima del ciclo inizia la sindrome premestruale, caratterizzata da inquietudine, sudori, giramenti di palle, ansia e, talvolta, istinto di uccidere. Subito dopo il ciclo, inizia il periodo ovulatorio. In questo periodo, come se non bastasse, la donna può avere altre perdite, le cosiddette
"meduse", che spiegano il mistero del salvaslip. Il salvaslip, per chi non l'avesse capito, non è un antidepressivo per mutande con istinti suicidi, è semplicemente un piccolo assorbente che, all'occorrenza, ti mette al riparo da situazioni imbarazzanti.
A conti fatti, diciamo che i giorni cosiddetti " liberi" per una donna, sono pressapoco quindici.
Ma veniamo ai cinque che ci interessano.
Cancellate dalla mente tutte quelle pubblicità di donne che saltano, fanno la ruota, corrono e vi desiderano sessualmente. Noi donne durante il ciclo abbiamo solo istinti primari.
Noi respirare, noi mangiare, noi dormire, noi bere, noi soffrire.
E poi quegli assorbenti ridicoli con la prova dell'acqua. Questo assorbe di più, quello di meno, uno c'ha la canalina, l'altro la grondaia, questo è antisdrucciolo, quello c'ha il climatizzatore.
L'assorbente quando si riempie, si riempie. E voi, credetemi, un pannetto pieno non l'avete mai visto.
So che non potete e non volete immaginare il disagio al quale la donna è costretta in solitudine.
So che non immaginate la tragedia del fegatello e che non comprendete la disgrazia del cordoncino pregno.
Voi ignorate quanto un addome di donna si possa gonfiare durante il ciclo, non sapete quanto dovete augurarvi che non si sgonfi in vostra presenza, non immaginate quanto un " secondo giorno" possa incidere sulla vita quotidiana, non comprendete quanto un minuscolo ovaio possa attenersi così scrupolosamente ai dettami della natura.
Ci sono delle cose che dovete tenere bene a mente se desiderate comprendere meglio le vostre madri, mogli, compagne, amiche, sorelle e colleghe.
Sappiate che il ciclo inizia sempre durante una riunione, in riva al mare, prima di o durante un incontro galante, all'atterraggio in un paese straniero.
Comunque mai in casa.
Ciò spiega la moltitudine di esponenti del sesso femminile che improvvisamente, con un espressione mista di panico e sorpresa, si allontanano con le ginocchia strette e l'andatura traballante per raggiungere chissà quale luogo. Il consiglio è di non seguirle e, soprattutto, di non fare domande. Una donna colta da ciclo improvviso la riconoscerete da un qualsiasi capo di abbigliamento legato improvvisamente alla vita, all'occorrenza anche dalla tovaglia del ristorante o dal coprisedili della macchina. Sappiate anche che quella donna la dovrete riportare a casa perchè, almeno per quel giorno, non avrà più nulla da dirvi e da darvi.
Una cosa che dovete assolutamente sapere è che la donna, prima del ciclo, soffre di ritenzione idrica. Non ritenzione idrica normale, quella di uno scaldabagno industriale. Sappiate quindi che si gonfia orribilmente. Naturalmente, oltre alla panza, le si gonfiano le tette,le gambe, le guance, gli zigomi e le mani. I capelli sembrano quelli di stoppa della bambola "Sbrodolina" e la pelle non è molto distante dalla cotica del cinghiale.
Esistono dei rimedi per ovviare a questo, ma non funzionano e quindi non rimediano e non ovviano. Magnesio, Potassio, Aloe, Papaya, Finocchio. Risparmiate i vostri eurini, la natura è implacabile. Ricordatevi inoltre che, a meno che non vogliate uccidere vostra moglie o venderla da Bricofer nel reparto per la cura delle aree verdi, non dovrete darle l'aspirina per i dolori. L'aspirina è un farmaco vasodilatatore. Il dolore le passerà ma inizierà a spruzzare come una girella da giardino.
E poi, vi scongiuro, smettetela di chiedere prestazioni sessuali in questo periodo del mese. Lo so che esistono delle geishe moderne, delle novelle schiave Isaure, delle ancelle sacrificali, ma sono delle eccezioni. La donna, in questi momenti, e vi prego di tenerlo bene a mente, va lasciata sola. Sola.

giovedì 6 maggio 2010

Calcio, maschioni e tante tante coccole

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Sono proprio tanto intenerita.
Finalmente dopo tanti scandali, insulti, sospetti, inganni e cosette brutte brutte, il calcio torna a sorridere.
Io lo dico sempre che ci vuole l'amore, l'amore mette d'accordo tutti.
Pensate a quante volte vediamo questi ragazzotti tanto nerboruti che rincorrendo la palla mettono in mostra il quadricipite guizzante.
Pensate a quante volte osserviamo questi maschioni ipervitaminiormonizzati che, sudando appresso ad un pallone sulla verde prateria di un campo di calcio, richiamano alla mente chissà quali gesta mitologiche. Diciamoci la verità, quando pensiamo ad un calciatore nell'intimità, lo immaginiamo sempre alle prese con una velinona birbantona.
Ci sembra di vederlo mentre, nella privacy di una camera d'albergo, si produce in tackles scivolati e discese sulla fascia.
Ci sembra di sentirlo mentre, cingendo il fianco della prescelta, grida " Alè o-o, bella buciona mia"
Certo, poi a volte lo vediamo sulle pagine dei giornalini sfigatini con quella poveretta della moglie.
La consortina, povera ciccia di casa, si è sposata con il dio degli stadi alla tenera età di sedici anni, e oggi che ne ha ben ventidue, gli ha già dato una mezza dozzini di bimbi pronti ad imitarne le gesta e ha già affrontato per almeno sei volte le gioie della liposuzione. Purtroppo neanche queste piccole accortezze le hanno permesso di evitare qualche delizioso centrotavola di corna tutto sommato sanabili. Ciò nonostante, la mogliettina, che a malincuore tollera la velinona, non ha messo in conto il fattore campo.
Lo sport, si sa, aggrega. Lo sport è sì maschio, ma è, spesso a insaputa di molti, anche femmina. Guardate la tenerezza dei calciatori che al suono del proprio inno si tengono per mano, cogliete l'amore immenso che si cela nell'abbraccio dopo un gol, accarezzate il pensiero di un capitano che bacia la sua coppa. Sappiate allora che anche l'uomo machone fustacchione, nella solitudine di una trasferta o nell'incertezza di un match decisivo, può aver bisogno di calore umano, di sincera tenerezza. E' per questo che dobbiamo tutti un ringraziamento a Ibrahimovic. Lui non ha mai avuto paura di mostrarci il suo lato duro. Lo abbiamo visto agguantarsi i genitali in una sorta di balletto verso la curva avversaria, e anche verso la propria.
Lo abbiamo visto prendere per il collo compagni, arbitri e avversari. Lo abbiamo ammirato quando, grazie alla prorompenza della sua forza fisica, si involava indomito verso le aree avversarie.

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Oggi lui, al contrario di molti, non ha paura di farsi vedere in versione "Orsetto del cuore". Non ha timore di svelare il suo lato più rosa, il suo momento "Harmony". Lui vuole tanto bene al suo Piquè, che pure è proprio un bel tipetto, e se lo coccola muso a muso, poi, appoggiato alla sua Porsche di " Hello Kitty", gli fa un tenerissimo naso naso.
Loro sono come due cuccioli cerca amici e, grazie alla durezza del loro mestiere, opportunamente mischiata ad una immensa voglia di agonistica dolcezza, si sono trovati e quindi amati.
Grazie Ibra. Grazie per averci restituito un'immagine così tenera del calcio, grazie per averci fatto tornare una sanissima voglia di coccole e pallone. Alla faccia di quella ballerina rancida di Ricky Martin, che tanto lo sapevamo tutti che era una vecchia pazza.

mercoledì 5 maggio 2010

Essere una donna non vuol dire avere le mutande de mi' nonna...



Questa canzone anticipa di poco la seconda puntata della rubrica "Quello che le donne (tranne la Sora Cesira) non dicono".
L'argomento trattato sarà il ciclo.
E' giunta l'ora di svelare il rapporto che la donna ha con esso nel terzo millennio. E' venuto il momento di far luce su aspetti scomodi, menzogne palesi e farneticazioni socio- culturali.
Dopo queste rivelazioni anche le scatole dei tampax vi sembreranno diverse, ma fondamentalmente, e mi rivolgo chiaramente agli amici uomini, comincerete a guardare le esponenti del sesso opposto, con solidarietà e con un simpatico punto esclamativo dipinto sul volto.

Credits:
La Sora Cesira desidera ringraziare Sora Skiè, co-autrice del testo
e le sore Jo, Sissi e Siddy per i magnifici cori.




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martedì 4 maggio 2010

W l'Italia delle auto blu

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http://www.repubblica.it/motori/attualita/2010/05/03/news/immunit_per_le_auto_blu_proposta_nel_nuovo_codice-3779108/

Oggi sono proprio felice.
Plinio finalmente è tornato a casa con le pastarelle. Io all'inizio mi sono un po' preoccupata perchè l'ultima volta che lo fece, nel 1973, fu per farsi perdonare un gioco di sguardi in trattoria con Mafalda "La buciona".
A quei tempi "La buciona" era una donna molto ambita nel nostro quartiere, e svariati uomini, fra i quali anche celebrità quali
Mirko Minchiastorta e Giovanniculattromba, si erano disperatamente invaghiti di lei, anzi di loro, visto che già al tempo pesava una paio di tonnellate.
Comunque questa di oggi, grazie al cielo, è proprio un'altra cosa, e Plinio le pastarelle le ha portate per festeggiare.
Festeggiamo l'immunità per le auto blu, finalmente!
Pensate che al mio Plinio, nel corso degli anni, gli hanno già levato quattrocento punti e sei patenti.
Senza contare i punti che gli hanno messo in faccia.
Lui non è cattivo, non è pirata della strada, è solo tanto sbadato, e siccome è abituato a guidare gli autobus della Cotral che, siccome sono tanto grandi hanno la precedenza anche quando non ce l'hanno, lui si ferma poco agli stop.
Una volta gli hanno levato i punti perchè con una mano teneva il cellulare e l'altra ce l'aveva infilata nel naso, ma dico io, ma da quando bisogna avere l'auricolare pure per scaccolarsi?!
Comunque finalmente da oggi sarà tutta un'altra vita. Da oggi le auto blu, grazie ad un piccolo ma utilissimo emendamento del governo, potranno fare come vogliono e nessuno potrà fargli più niente.
Plinio, grazie al cielo, ha una Punto blu e anche mia cognata, che ha una 126 azzurro cielo, spera di rientrare nel decreto.
Fausto Kevin, mio figlio, è subito andato in ferramenta ed è tornato con una buatta di vernice blu notte per la cinquecento della fidanzata, io gli ho spiegato che forse le auto devono essere blu dalla nascita e non si possono dipingere.
Ora mi domando solamente quanto tempo ci vorrà per sanare le posizioni di tutti gli altri colori, perchè qui in Italia, anche se ultimamente stiamo facendo delle cosucce niente male, va a finire che come sempre le lasciamo a metà.

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lunedì 3 maggio 2010

Uniamoci, o donne, contro Calzedonia!

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Li vogliamo vendere o no questi costumi? Basta dirlo.
Ce l'ho con Calzedonia, Golden point, Costum city, Lardo shop, e tutti i negozi di tristezze balneari che, imponendo sui propri cartelloni delle aliene dalle misure improponibili, ci attirano nella crudeltà dei loro camerini.
Non c'è limite alla cattiveria degli allestitori di questo genere di negozi, nè alle bassezze compiute dalle loro dipendenti.
Sugli scaffali di questi spacci di illusioni campeggiano modelli per tutti i gusti e per tutte le fattezze, tranne le nostre.
C'è il costume di giaguaro, il tanga di moquette, il perizoma del Subbuteo, Lo stile afro-jungle, il due pezzi di guerre stellari, il costume intero "Ultima spiaggia". Ci sono anche tutte le taglie, peccato che tutte le taglie non corrispondano a nessuna taglia di un essere umano mortale. Avanza sempre qualcosa o, in alternativa, fuoriesce inevitabilmente qualche libbra di carne agonizzante.
Generalmente nei quindici metri quadri di un negozio "Calzedonia" vengono ospitate, nei mesi di Maggio e Giugno, milioni di donne disperate.
Alcune piangono, alcune si provano costumi sopra al cappotto, altre si provano le buste, altre, imprecando malamente, scelgono di morire lontano, come i gatti.
L'altro giorno, quando sono andata io, una signora ha preteso di provarsi la commessa, che indossava una palandrana niente male.
Un'altra, nel tentativo di non mostrare in pubblico le proprie disgrazie, ha sganciato una bomba lacrimogena proprio davanti al camerino.
Da "Calzedonia" non è possibile non mostrare le proprie bassezze. Il camerino è grande 50 centimetri quadri, lo specchio è enorme, la tenda è alta come una mutanda Sloggi e larga come una mezza manica De Cecco. E' inevitabile che la pletora di donne in fila veda la tragedia che si consuma all'interno, anche perchè, la commessa puttana, grazie ad una telecamera sapientemente nascosta, saprà esattamente quando sarete con le mutande a sbuffo sotto al minicostume di maglina, col capitello del calzino inciso sullo zampone lattiginoso, il pelo orrendamente incolto e, orrore dell'orrore dell'orrendità, la pulsantiera di bubboni rossi intorno all'inguine, tipica delle depilazioni d'emergenza.
Immagini come queste dovrebbero essere distribuite all'interno degli opuscoli antistupro con scritto " Questo, brutto maniaco, è ciò che ti aspetta".
Sappiate comunque che, solo a questo punto, quella zoccola di commessa spalancherà quel simulacro di separee e davanti agli sguardi impietosi di chi sta anche peggio di voi, oserà un "Posso vedere?".
No puttana, non potresti vedere, ma visto che ormai hai demolito l'ultimo baluardo a difesa della mia dignità, osserva compiaciuta la mollezza degli addominali che furono, squadra con perizia lo svirgolamento della chiappa in pensione, misura l'agonia della tetta a calzino, poi dimostra il tuo coraggio e il valore del tuo addestramento ipocrita e dimmi " Le sta benissimo".
Cosa credi di fare, o ignobile esemplare di femmina della grande distribuzione? Credi di poterti sottrarre ad un destino come il mio? Eh no mia cara, nessuno mai potrà salvarsi da questo, e quando anche le tue carni cederanno, ti ritroverai sola, a piangere le tue disgrazie, in un antro analogo a questo.
Nessuno può risultare accettabile sotto alle luci da obitorio di "Calzedonia". Nessuno. Neanche una bimba di tre anni.
La luce alogena del bugigattolo del demonio restituisce un'ipotesi remota di te.
Ti avverte che se non ti cucirai all'istante gli angoli della bocca, nutrendoti attraverso l'esigua pochezza di una cannuccia, non avrai scampo.
Ti dice che se non spenderai sei o settemila eurini in filler biocompatibili per rughe, bozzi, buchi e segni del tempo, tu stessa non sarai mai più biocompatibile, dovrai solo lasciarti spirare in pace.
Ti consiglia di prendere la residenza in un centro di aerobica per cingolati, altrimenti dovrai abituarti al pubblico scherno.
Quando dal camerino, con le guance segnate dalle lacrime ed il viso contratto per l'odio, sono uscita io, una signora con in mano un costupareo con scene di caccia su Marte, mi ha dato una tenerissima pacca sulle spalle.
Io avevo gli occhi lucidi perchè, pur avendo scelto l'opzione "Abbina come vuoi", che ti permette di scegliere modelli diversi per il sotto e per il sopra, e pur avendo provato la diciottesima delle mutande con il logo della Simmenthal e la ventiquattresima del reggiseno di Jurassic park, ho constatato che non vi era più speranza.
Allora ho provato il costume intero con illusioni ottiche nella speranza di attirare gli sguardi altrui sui miei talloni.
Ho provato l'indecenza suina della mutanda alta nell'inutile tentativo di stivare all'interno la lonza che è in me.
Ho provato il mini costume in fibra di vetro nella triste ipotesi di coprire il minimo indispensabile e di puntare sulla bontà d'animo e sulla simpatia.
Ho provato la tenda del camerino con la convinzione di poter affrontare la crudeltà del litorale romano avvolta in un sudario.
Poi, annichilita, ho detto basta. Sono entrata in un'agenzia di viaggi e, paventando di ripudiare gli schiaffi della natura matrigna per l'abbraccio della natura madre, ho sottoscritto con entusiasmo l'offerta " Estate in Val Gardena".

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