giovedì 15 aprile 2010

Quello che le donne ( a parte Cesira ) non dicono...




Ho deciso. E la colpa è di Plinio.
Plinio, che per chi non lo sapesse è mio marito, è ormai ridotto allo stato di larva, però con i peli e i calzini di cartone.
Lui viene al letto con gli slip sblusati, che sono quelli che sembra che ti sei cacato sotto, solo che lui c'è l'ha sblusati pure sul suo ironico davanti.
Lui, a pensarci bene, è tutto sblusato. Ha la panza sblusata, le maniglie della stima con le pinces e le scapole collassate.
Tutto questo non sarebbe un problema se ci fosse rispetto e reciproca accettazione.
Io lo accoglierei con affetto fra le coltri, fantasticando di rapporti carnali con il comodino al mio fianco, e lui sarebbe libero di fare le parole crociate facilitate, dando, come sempre, qualche minuto di ricreazione alla sua colite.
Invece no.
L'altro giorno, mentre mi chiedeva la vocale mancante alle lettere Y e S per comporre un'affermazione in lingua inglese, si è fermato e, guardandomi con finto compiacimento, mi ha domandato: "Ma voi donne ce l'avete i peli?"
Orrore. Questo vuol dire tante cose. Troppe.
Vuol dire che neanche si accorge delle lunghe sedute di autocommiserazione alle quali mi costringo di tanto in tanto nella solitudine della mia toilette.
Vuol dire che non comprende i dolori della ceretta inguinale da Katiuscia, che tanto ricordano le gioie del parto.
Vuol dire che schiva allegramente le pitalate di creme liftanti che da lustri lo osservano dal mobile del bagno.
E che, come milioni di uomini, crede che le donne siano state create così come le vede.
Caro Plinio, parlo con te ma faccio appello a tutti, la donna non è così, chiavi in mano. C'è anche la messa su strada, forse con questo paragone mi capisci.
Anche la donna si sveglia con l'alito da cane anziano, solo che prima di dire la parola "Ciao", che contiene ben tre vocali ad alta concentrazione di ossigeno ed anidride carbonica, disinnesca il cavo orale.
La donna ha tanti, tanti, tanti peli, solo che li estirpa, soffrendo spesso in silenzio.
La donna soffre spesso di colite, solo che la esplica nella solitudine di un divano, mentre tu russi e, non pago, riproduci da tergo il lamento di un motorino ingolfato.
La donna ha caccole, spesso assai fastidiose, solo che le ripone nel fazzoletto, non dietro al volante della Punto.
La donna ha emissioni gassose orali, solo che in tua presenza immagazzina tutto, e spesso ciò le si ritorce contro, dopo, sul divano.
La donna fa la cacca, ma usa quella strana spazzola alloggiata in un contenitore sul pavimento, e le sgommate le lascia alla partenza del gran premio.
La donna fa la pipì, ma ha un'ottima mira.
Ti do un'altra notizia.
La donna si trucca. Ma ciò non vuol dire che mette il rossetto. Vuol dire che, spesso appena sveglia e con la pelle che sembra quella di un suino, è costretta a mettersi una specie di stucco che si chiama fondo tinta, che la fa sembrare " Acqua e sapone", mentre invece è flatting e coppale.
Adesso basta. Ho deciso di dar voce a tutte le donne che da anni soffrono per mostrarsi in maniera accettabile.
Questa sorta di outing avrà spazio su una rubrica dal nome "Quello che le donne (a parte la Sora Cesira) non dicono".
Vi prego di segnalarmi consigli, annotazioni ed eventuali argomenti da trattare.
E' ora di finirla.

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